La confederazione ha ammonito i suoi dipendenti a causa del probabile uso del sito sessuale “Ashley Madison”. 1 Questo ha comportato un certo livello d’insicurezza per quanto riguarda l’utilizzo di internet sul posto di lavoro. La risposta alle seguenti due questioni dovrebbe aiutare sia gli impiegati che i datori di lavoro.
Per quali attività private posso usare il computer aziendale?
Se, ed eventualmente in che misura, gli impiegati possono utilizzare internet e mail sul posto di lavoro per questioni private, dipende innanzitutto dal datore di lavoro. Gli interessi di quest’ultimo devono essere salvaguardati e difesi (ad esempio dalla perdita di capacità di memoria e di comunicazione, dalla diminuzione della produttività, con la prevenzione di danni alla reputazione dell’azienda, con la difesa dei segreti di fabbricazione, aziendali e dei dati, come pure con la difesa dei dati e delle applicazioni da virus). Ne consegue che l’utilizzo da parte dell’impiegato del computer aziendale per la navigazione su internet a scopo privato viene limitato in primo luogo dall’obbligo di fedeltà e diligenza dell’impiegato nei confronti del datore di lavoro. Va comunque constatato che un divieto generale ed assoluto dell’utilizzo di internet sul posto di lavoro violerebbe l’obbligo del datore di lavoro di rispettare e salvaguardare la personalità dell’impiegato. Gli impiegati devono avere, nei limiti della ragionevolezza, la possibilità di organizzare la loro vita privata anche sul posto di lavoro.
In mancanza di una regolamentazione sull’utilizzo privato di internet e della posta elettronica sul posto di lavoro, esso rimane lecito se esercitato in modo ragionevole. Per precludere un utilizzo consuetudinario di internet nelle modalità esposte sopra, molti datori di lavoro emettono un regolamento sull’uso del web. Tale regolamento deve comunque rispettare la personalità del lavoratore. Nello specifico, secondo l’articolo 26 cpv. 1 dell’ordinanza 3 concernente la legge sul lavoro è proibita l’applicazione di sistemi di sorveglianza e di controllo del comportamento del lavoratore.
Il Tribunale federale ha dovuto già esprimersi sull’utilizzo privato di internet sul posto di lavoro. Con una sentenza del 2003, esso ha deciso che un utilizzo privato d’internet non giustifica una risoluzione immediata del contratto di lavoro senza avvertimento, se l’utilizzo è limitato a poche volte, mentre nel 2008 ha considerato inammissibile una risoluzione immediata del contratto di lavoro a causa dell’utilizzo privato di internet nonostante un precedente avvertimento causato dell’ampio uso del web, poiché il suo utilizzo posteriore all’avvertimento era avvenuto in modo limitato.
Il datore di lavoro può leggere le mie email?
Le mail private sono coperte dalla riservatezza della corrispondenza privata e delle telecomunicazioni e quindi non possono essere lette dal datore di lavoro. Le mail commerciali invece, possono essere protocollate totalmente ed il loro contenuto può venir salvato. Risulta quindi decisivo il fatto che il datore di lavoro abbia potuto notare o meno che si trattasse di una mail privata. Se ciò non si può dedurre dal mittente o, eventualmente, dall’oggetto della mail, che l’email è privata, il datore di lavoro può presumere che si tratti di una mail commerciale e visionarla.
1 Vedi il seguente articolo: http://www.nzz.ch/nzzas/nzz-am-sonntag/der-bund-der-sex-und-ashley-madison-1.18608465.
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