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12 May 2024
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Madre

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tebaldiMINIVOCABOLARIO di Paolo Tebaldi

La parola «madre» (Mother, Mère, Mutter), si riferisce alla donna che mette al mondo un figlio. Come significato traslato può indicare il genitore di sesso femminile di qualunque specie animale. Il vocabolo è usato nelle società occidentali come termine ufficiale e amministrativo mentre la formula più familiare e affettuosa „mamma“ rimanda ad un richiamo più quotidiano e viene adoperato all’interno delle mura domestiche e nei rapporti amicali. Nell’essere umano la figura della madre è sempre stata di fondamentale importanza perchè oltre a rappresentare la protagonista principale della cura, della crescita fisica della prole ne condiziona anche l’aspetto formativo, sentimentale e psicologico. Sigmun Freud  nell’elaborazione della sua teoria psicanalittica, pone al centro sia della speculazione scientifica  che della terapia il rapporto madre-figlio e le conseguenze patologiche che nella vita di un idnividuo possono derivarne con lo sviluppo del dualismo di amore-odio.

Il mammismo è l’eccesso dell’attaccamento protettivo della madre nei confronti del figlio di cui condiziona i comportamenti con atteggiamenti di passività che lo porteranno a desiderare come moglie una donna per tutta simile a lei.

Nell’arte e nella letteratura l’immagine della madre ci ha lasciato opere di straordinaria bellezza ed intensità emotiva. Basti pensare alle stupende, auliche Madonne di Raffaello, alle «Due madri» di Giovanni Segantini, alla madre fatale e amante conturbante di Eduard Munch, a «Madre e figlio» e «Maternità» di Pablo Picasso. Per non parlare della profonda commozione e spiritualità che ci trasmette la visione della Pietà» di Michelangelo. Nella narrativa e drammaturgia ci viene subito in mente «La madre» di Massimo Gorklj, esponente di spicco del realismo socialista. Pelage Vlasova, moglie di un fabbro ubriacone, rimane affascinata dalle idee rivoluzionarie del figlio Pavel che organizza in casa riunioni clandestine. Quando lui e i suoi compagni vengono scoperti e imprigionati, lei promuove una generosa campagna di difesa dei perseguitati politici, distribuisve volantini con messaggi antigovernativi pronunciati dal figlio durante il processo e in una manifestauione rimane uccisa. «Madre coraggio e i suoi figli» é uno die capolavori messi in scena da Bertolt Brecht e denuncia gli orrori di tutti i conflitti armati. Anna Fierling, vivandiera, durante la guerra dei Trent’anni cerca di guadagnarsi da vivere vendendo mercanzie nei territori dove infuriano micidiali battaglie. La protagonista è una donna coraggiosa e risoluta che si preoccupa esclusivamente di ottenere piccoli beni materiali disinteressandosi dei grandi temi del capitalismo e del militarismo. Privata dei tre figli, indurita, cercherà nella guerra di rincorrere l’unico obiettivo che le sta a cuore: gli affari.

Nei proverbi italiani si ricorre spesso alla parola «madre», con numerose e contrastanti sfaccettature. A volte dolce, caritatevole, comprensiva, sa essere anche dura, energica, severa. Sollecita nel preoccuparsi di sosddisfare le esigenze e i desideri dei figli. Sa anche dimostrarsi egoista e intenta a raggiungere il proprio benessere materiale. «La buona madre non dice “Vuoi?“,  ma dice: „Piglia“»: La madre amorevole non fa domande ma offre ai figli tutto quello di cui hanno bisogno. «Tale la madre, tale la figlia»: se la madre è onesta lo è anche la figlia. Espressioni simili: «Se la madre scivola, la figlia cade», Se la madre alza il grembiale, la figli alza la golnnella». «Alla madre che poco fila i figli mostrano il cjulo»: Alla madre che non lavora, non fila, non tesse e non cuce, i figli, in segno di dileggio e di rimprovero, mostreranno il loro didietro. «La madre pietosa fa la figlia tignosa: La madfre ztroppo efficientge in casa abitua la figlia all’inoperosità, a farsi servire, a pretendere. La mafdre dal cuore tenero, educa una figlia caparbia, ostinata. …L’amore della madre non invecchia». L’affetto materno dura per sempre, anche quando i figli diventano adulti. «La madre afferma, la suocera conferma, il maritol lo crede, molti ne dubitano, il prete lo sa» : Il dilemmo sulla legittinità di un figlio e cioé: «Mater  semper certa est, pater numquam». «Chi ma mare nmon painge» Una persona non sarà mai sola se potrà contare su una madre che la comprende e la consola. «Vede più una madre con un occbio che un padre con una dozzina»: una madre, con la sua sensibilità, la sua premurosità, si accorge subito se qualcosa non va in un figlio, se ha preuccupazioni, problemi, pensieri seri. Un padre, invece, difficilmente riesce a leggere certe situazioni difficili. «Schiaffo di madre non lascia livido»: La punizione, anche severa, di una madre non lascia, in chi la riceve, ranvore, animosità , perché è un castigo dato con amore,

Nel pianeta della musica leggera la figura materna ha occupato la fantasia di decine di parolieri. Basti soltanto ricordare la strofa strappalacrime «Son tutte belle le mamme del  mondo». Comunque, è vero, chi, se non colei che ci ha messo  al mondo sa capirci, esserci vicina nei momenti difficili,  consolarci, infonderci coraggio. fiducia, dare un senso, appunto, alla nostra esistenza.

 

 

 

 

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