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25 April 2024
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Meetup „Amici di Beppe Grillo“ Zurigo: il nostro contributo alla Casa d’Italia di Lucerna

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Come vi avevo promesso, abbiamo seguito la vicenda della Casa d’Italia di Lucerna e abbiamo partecipato al pomeriggio informativo di domenica 11 giugno presso il Centro Papa Giovanni di Emmenbrücke.
Ciò che ci ha colpiti immediatamente è stata la scarsa partecipazione della comunità.
Un punto di riferimento importante per gli italiani viene, per così dire, gettato alle ortiche e pochi se ne curano; molto triste.
Poche anche le associazioni presenti tra il pubblico. Essendo del posto, ho potuto individuare la Dante Alighieri, il Comitato Genitori dei corsi di lingua e cultura italiana e l’ASDLI (Associazione Svizzera Della Lingua Italiana), a dire il vero, sempre presente quest’ultima ovunque vi siano da difendere le ragioni e la sopravvivenza della nostra bella lingua.
Anche tra le personalità annunciate, le defezioni erano quasi totali.
Certo, per ognuno degli assenti è stata addotta una formale giustificazione.
Sta di fatto che del Console Giulio Alaimo, del Sindaco della città di Lucerna Beat Züsli, del Segretario del CGIE Michele Schiavone, neanche l’ombra.
Al contrario, presente il Presidente del COMITES Luciano Alban.
Il relatore ha subito focalizzato l’attenzione sulle due possibilità che si erano palesate al comitato per il mantenimento e il rilancio della Casa d’Italia: il prolungamento della concessione da parte dello Stato italiano oppure l’acquisto dell’immobile.
Si è subito optato per l’acquisto, in quanto il prolungamento della concessione significherebbe semplicemente spostare il problema nel tempo.
È stato presentato il comitato promotore dell’iniziativa tesa a salvare la Casa d’Italia: si tratta di otto membri, quasi tutti scelti tra i rappresentanti delle associazioni o membri del Comites.
Come già anticipato nel mio precedente articolo, tale comitato promuove la formazione di una cooperativa che metta insieme il denaro necessario a richiedere un prestito alla banca, per far sì che sia la comunità italiana ad acquistare la Casa d’Italia di Lucerna.
Ognuno, con una cifra minima di mille franchi, può acquisire una quota e contribuire così al raggiungimento della cifra richiesta dalla banca per elargire il prestito.
Ogni investitore, indipendentemente dalla cifra investita, diventerà socio della cooperativa e avrà diritto a un solo voto all’interno dell’Assemblea dei soci.
A gestire l’immobile sarebbe il suddetto comitato promotore costituito da otto membri, i quali rimarrebbero bloccati (secondo statuto) per tre anni. Passato tale periodo, l’Assemblea potrà decidere di far entrare nuovi membri tramite votazione.
Al fine di estinguere il mutuo con la banca, il comitato prevede l’affitto di molti dei locali dell’edificio a diverse associazioni italiane, che si sono già dette interessate.
Le valutazioni dell’immobile, realizzate fino a questo momento, sono due e indicano le cifre (non so quanto realistiche) di due milioni e tre milioni. Se tali stime sono realistiche, la cifra da raggiungere per avere accesso al prestito, si aggira intorno ai cinquecentomila franchi.
Questo, in sintesi, il progetto proposto per salvare la Casa d’Italia e far sì che resti agli italiani.
Se non dovesse andare in porto, la casa verrebbe venduta dallo Stato, tramite asta, ad un privato o potrebbe finire a chiunque abbia il denaro necessario per l’acquisto.
Il progetto, che a nostro avviso, presenta dei punti critici, a onor del vero, è anche l’unico che è stato presentato finora; per cui ai promotori va dato il merito, se non altro, di essersi impegnati a proporre qualcosa.
Come Meetup „Amici di Beppe Grillo“ abbiamo sollevato dei dubbi  che spesso coincidevano con  quelli sollevati da altri presenti.
Ci siamo chiesti : il semplice affitto dei locali dell’immobile basterà a ripagare il mutuo ?
Ci siamo chiesti : in che forma legale saranno tutelate le persone che investiranno il loro denaro nella cooperativa ?
Ci siamo chiesti : perché il comitato promotore si è creato in silenzio, senza un coinvolgimento pubblico o di più persone ?
Ci siamo chiesti : perché l’iniziale nucleo di sette membri del comitato promotore (costituito esclusivamente da rappresentanti di associazioni e membri del Comites) ha deciso di accogliere un ottavo membro (inizialmente respinto), che è un imprenditore che si era presentato con l’intento di acquistare l’immobile da privato ?
A quale scopo far entrare nel comitato promotore, chi non ha a cuore che l’edificio rimanga alla comunità, ma ha tutto l’interesse ad avvantaggiarsene personalmente ?
Ecco, questi sono stati i nostri dubbi, espressi in quella stessa sede e per i quali non sempre abbiamo ottenuto risposte soddisfacenti.
Tuttavia riconosciamo anche che non è facile, nel giro di poco tempo, elaborare un progetto perfetto. E soprattutto dobbiamo constatare che questo progetto è anche l’unico al momento che, se avesse successo, potrebbe salvare il destino della Casa d’Italia. L’unico che permetterebbe alla comunità italiana di riacquistare la Casa d’Italia in modo definitivo.
La banca Migros e la Città di Lucerna, che hanno deciso di sostenerlo, ci credono.
Per questo motivo, nonostante alcune perplessità, abbiamo deciso di dargli fiducia e, con un gesto che vuole essere soprattutto simbolico, abbiamo deciso di autotassarci e acquisire una quota della cooperativa. Per spingere singoli cittadini, associazioni e imprenditori a investire in questo progetto e a mettersi in gioco per la salvaguardia del patrimonio culturale e immobiliare degli italiani in Svizzera.
Perché essere cittadini attivi, protagonisti della propria storia, è per noi 5 Stelle motivo ispiratore e, se il progetto sarà realizzato, avremo l’orgoglio di aver contribuito ad acquistare „un mattone“ della Casa d’Italia di Lucerna.
Col nostro gesto vorremmo spingere la comunità italiana ad essere maggiormente presente e artefice del proprio destino.

Natalia Schaer-Geraci
Meetup „Amici di Beppe Grillo“ Zurigo

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