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29 April 2024
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Scrive chi legge

Cani da guardia o da riporto?

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Fiero, orgoglioso non senza ragione, il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia del potere, dei poteri. In questo “mestiere da cani” il professionista serio dell’informazione, vigila incessantemente per impedire a poteri di ogni genere di fare danno, ingiustizie, di devastare, razziare la società affidata al cane da guardia incarnato dalla stampa.

Uno stato nonviolento e democratico si fonda sul dissenso e non sul consenso. La qualità di una buona democrazia si misura non dal grado del consenso ma da quello del dissenso (parlamentare e informativo), che è la via maestra per impedire una degenerazione della democrazia nell’autocrazia o tecnocrazia odierna.

Sempre più persone stanno prendendo COSCIENZA delle menzogne, dei raggiri che ci hanno proposto e che tuttora ci propongono i media ufficiali governativi in merito alle molteplici emergenze dal 11.9 in poi.  Molti eventi “emergenziali” dal terrorismo, alla crisi finanziaria o climatica, fino alla pandemia, hanno contribuito a renderci più analitici, più critici mettendoci in condizione di “svegliarci” più rapidamente. Se molte “crisi indotte” potevano essere poco considerate, dal momento che intere società di popoli sebbene succubi ma ancora nutriti di “pane e circense”, reagivano con menefreghismo e sprezzante individualismo, da due anni, la posta in gioco ci riguarda da vicino. La vera battaglia è appena iniziata e la posta in gioco è molto alta, stiamo parlando della nostra LIBERTA’. “Stato si chiama il più freddo di tutti i mostri. Ed è freddo anche nel suo mentire; e dalla sua bocca striscia questa menzogna: “Io, lo Stato, sono il popolo!”. Così scriveva Nietzsche in “Del nuovo idolo”.

Il mio dizionario pandemico
L’emergenza indotta, tra le tante cose, ha modificato la lingua, e ampliato la già esistente neolingua (newspeak). Mi sono reso conto in tanti articoli scritti e letti, nel mio stesso modo di esprimermi che cambiando, si adattava sempre più a questo linguaggio omologato e imposto dall’alto. A differenza dell’archelingua (l’attuale lingua standard), con tutta la sua imprecisione e le sue innumerevoli sfumature di senso. Nella neolingua, non si coglie la bellezza insita nella distruzione delle parole, rimanendo vittima di un linguaggio unificato di anglicismi dettati dal mainstream e dai mercati finanziari, restringendo al massimo la sfera d’azione del pensiero, che viene così omologato. Curiamo il nostro modo di esprimerci, senza pregiudizi, sforzandoci di salvare le irrecuperabili particolarità locali dei dialetti. Opponiamoci a questa percezione, delle emergenze condite di paura e di un nemico invisibile che la neolingua ci impone. Come diceva un saggio cinese, mai usare il linguaggio che il tuo nemico ha inventato, per portarti a lottare con le armi da lui scelte. Hai già perso tutte le battaglie. Parlare di parole non sembri un ozioso e sterile esercizio intellettuale, ma un modo in cui ci raccontiamo e creiamo le cose. I dominanti della narrazione, auspicano l’eliminazione di parole indesiderate e dalla soppressione di significati eterodossi e, possibilmente, di tutti i significati secondari nelle parole superstiti. Dopo questa premessa, nel link sottostante espongo il mio piccolo dizionario pandemico, che contiene una raccolta di parole tra le più abusate. Sforzandomi di dare loro un significato più umano, con ironia e una sana e reale satirica oramai censurata. L’idea è di creare un dizionario dinamico in continua crescita, a seconda dei temi che affronterò nel futuro. Link  https://www.pluchinik.ch/new/dizionarioPandemico.html

Il mio dizionario pandemico non è un futile assalto frontale al castello segreto di Klaus Schwab, o un attacco navale suicida allo yacht di Bill Gates o a qualche loggia segreta deviata.

Il vaso di pandora
Per quanto frustrante siano stati per tutti noi questi ultimi due anni, siamo ancora in una battaglia per i cuori e le menti. Si combatte nella testa delle persone, non nelle strade. I burattinai predicano con lo strumento del ricatto, di inocularci ogni quattro mesi per evitare la malattia che intaserebbe le strutture sanitarie e potrebbe avere conseguenze mortali. In cuor loro, sperano vivamente che non tutti si vaccinino. Se infatti tutti, senza esclusione, si sottoponessero al siero benedetto, e i contagi aumentassero, crollerebbe la narrazione del no-vax e relativo capro espiatorio. Avendo posto l’obbligo, per alcune categorie, e premunitosi dei vari scudi penali o civili, per non assumersi alcuna responsabilità legata agli effetti avversi sempre più numerosamente segnalati, speculando per altri mesi invernali in cui ogni virus circola più allegramente, si ottengono i seguenti risultati.

  1. si consumano i milioni di fiale che i governi hanno profumatamente pagato con soldi pubblici
  2. continuo conflitto tra vaccinati e non vaccinati in una guerra di classe o nuovo scontro tra gli ultimi
  3. anziché combattere contro il blocco oligarchico in alto, guerreggiamo orizzontalmente tra noi
  4. continua l’emergenza, e viene rispettata l’agenda 2030, imposta e pianificata per la fase successiva
  5. Dopo la terza dose l’infame tessera verde (green pass, 2G+), avrà durata illimitata e verrà utilizzata per altri scopi
  6. Si distrae l’opinione pubblica, dagli oltre 30’000 deceduti in Europa a causa dei vaccini, e abilmente occultati dai cani da riporto o “informatori governativi”

Quando verrà scoperchiato il vaso di pandora (negli USA vi sono molti segnali) si capirà che la pandemia è stata più un’occasione che una causa, e l’aggressività, la rabbia, la violenza emergenti appariranno come il frutto di un atteggiamento sopito che attendeva solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso per manifestarsi. Guardate i volti dei protagonisti, politici e televisivi con quale facilità mentono, protetti nelle loro interviste e dibattiti, televisivi o pubblicazioni, dalle azioni degli “Spin doctor” che preparano le trasmissioni o l’articolo evitando di mettere in imbarazzo il politico, o il portavoce scientifico di turno. In stile Marzullo “si faccia una domanda e si dia una risposta”. Insomma, niente cani da guardia fedeli ai loro lettori, ma da riporto dei loro editori dipendenti dalla proprietà. Così milioni di teledipendenti e pigri nel pensiero, non sono nella condizione per valutare e decidere, ma rispondo alla logica di potere dettata dagli spin doctor istituzionali. Vi è poi l’effetto “Framing”, il processo che porta gli individui a interpretare gli eventi o la realtà a seconda di come viene presentata loro l’informazione. I governi continuano ad avere dalla loro parte l’opinione pubblica forcaiola, ma è tutta ‘altra cosa manipolare la società, anche se mi rendo conto che è più facile ingannare che convincerli di essere stati ingannati.

Conclusione
In quei pochi interventi da parte di altri lettori de La Pagina, ho spesso avuto delle percezioni ostili e poco incoraggianti sui contenuti da me pacatamente annunciati. Ho più volte proposto a quei pochi commentatori, di sforzarsi loro con delle riflessioni e di esibirle. Esistono da anni decine di altre piattaforme in cui mi confronto sui più svariati temi, e ovviamente il tema pandemico è il tema più in voga, dato che in altri paesi meno fortunati della Svizzera, ha colpito più duramente il tessuto sociale e seminato danni economici e sociali, che già stanno dando molti frutti amari da digerire. Se a volte ho usato toni accesi, credo sia la situazione e il momento che richiede anche per una persona moderata come io mi ritengo, di agire con la sola forza della scrittura. Nel mio piccolo ho voluto colmare un’informazione precaria, dopo due anni di bugie e menzogne o semplicemente di omissioni da parte della stampa e servizi d’informazione che fanno il loro semplice “copia e incolla” per non perdere i contributi pubblici piuttosto sostanziosi per le testate che appoggiano le campagne di informazione governative. Teoricamente questi finanziamenti all’editoria vengono erogati per sostenere il pluralismo dell’informazione, ma in realtà si tratta di sostenere l’unico pensiero che i detentori e finanziatori del potere erogano per indirizzare le masse dove più fa comodo. La vera informazione libera non ha padroni, e questa spesa pubblica, tra l’altro finanziata spesso da fondi d’investimento targati USA, potrebbe essere annullata, dato che l’informazione te la fai da solo, con fondi di azionisti e obbligazionisti seri e indipendenti. Altrimenti chiudi, come tutte le aziende in perdita. Se per alcuni o molti, i miei interventi sono lunghi e complessi, essi fanno parte di un mio passionevole lavoro e servizio di divulgazione, che spetterebbe appunto alle testate che percepiscono dei contributi pubblici, che dovrebbero sostenere il pluralismo dell’informazione. Insomma, si auspicano più cani da guardia del potere, dei poteri, piuttosto di cani addetti al riporto dell’osso.

Mario Pluchino

Le lettere nella rubrica “Scrive chi legge” riflettono l’opinione dell’autore e non necessariamente il parere della redazione. Gli articoli impegnano solo la responsabilità degli autori.

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