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4 May 2024
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Cronaca

Ferrari: lascia Montezemolo, arriva Marchionne

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ferrariLuca Cordero di Montezemolo ha annunciato le sue dimissioni per ottobre, il nuovo presidente sarà Sergio Marchionne

“Avevo pensato di chiudere la mia vicenda professionale alla fine dell’anno prossimo. Ma l’inizio di una fase nuova, con questo appuntamento di Wall Street, apre un discorso fondamentale”. Lo ha detto Luca Cordero di Montezemolo nella conferenza a Maranello dopo l’annuncio delle sue dimissioni dalla presidenza della Ferrari. “Ci sono tutte le premesse per tornare presto a vincere in F1”, ha aggiunto l’ormai ex presidente di Maranello: “Sono orgoglioso di lasciare i cassetti pieni, poi ognuno fa quello che vuole, ma ci sono tutte le premesse per il rilancio di un nuovo ciclo in F1”. Il cambiamento è la fine di un’era, la differenza tra i due è grande. Marchionne proviene da condizioni semplici, si presenta sempre vestendo un maglione nero e il suo modo di agire viene percepito come sgarbato, Montezemolo invece discende da una famiglia nobile, ha maniere perfette e viene percepito come uno degli interlocutori più amati dalla stampa internazionale. “Finisce un’epoca e ho quindi deciso di lasciare la Presidenza dopo quasi 23 anni meravigliosi e indimenticabili, dopo quelli passati a fianco di Enzo Ferrari negli anni Settanta”, prosegue Montezemolo. Il cambio della guardia al vertice di Ferrari era “un passo inevitabile, la tempistica era da scegliere”, spiega Marchionne, aggiungendo che i fatti del weekend hanno accelerato il processo. Quello alla presidenza di Ferrari sarà per Marchionne “un impegno duraturo” e questo “è importante” perché dimostra “la centralità di Ferrari nel sistema Fca”.

Luca Cordero di Montezemolo, ormai ex presidente di Ferrari, ricorre al paradosso, alzando ironicamente la posta, per allentare la tensione durante la conferenza stampa che deve spiegare il suo forzato passo indietro. Spesso sul filo della commozione, siede da ‘dimissionato’ accanto al suo successore, che è anche l’uomo che lo ha appena ‘silurato’. Sergio Marchionne, neo presidente della Ferrari, si concede qualche risata e poi torna subito serio per puntualizzare, ogni volta che lo ritiene indispensabile, chi ha deciso cosa, chi dovrà decidere cosa, liquidando come un “passaggio inevitabile” l’avvicendamento alla guida del Cavallino Rampante. Soprattutto perché “è importante” che ora ci sia lui a portare nel mondo, soprattutto a Wall Street dove Fiat Chrysler si quoterà il 13 ottobre, il vessillo di Maranello. Nessuno dei due vuole alzare i toni, come evidentemente concordato per strategia di comunicazione. Ma nessuno dei due rinuncia al proprio stile. Montezemolo si concede anche più di una pacca sulla spalla di Marchionne, ricordando quando fu chiamato alla presidenza di Ferrari per tornare a vincere, come non avveniva da anni. Facendo quindi il contropelo alla principale accusa incassata nell’ormai celebre affondo di Cernobbio: non essere più capace di vincere. Marchionne è rapido a ricambiare con la stessa moneta. Questa volta le dichiarazioni che sono citate indirettamente sono quelle con cui Montezemolo, nelle settimane scorse, ipotizzava la sua permanenza alla guida Ferrari. Perché l’amministratore delegato di Fiat non ha mai digerito quello che ha percepito come un tentativo di ‘autoconferma’. “Il mio futuro dipende solo dal cda”, scandisce Marchionne, rispondendo a una domanda sul termine ipotetico del suo mandato, per ribadire con decisione che nessuno può confermarsi da solo. Tanto meno il presidente della Ferrari. Fra sorrisi, battute, pacche sulle spalle e rimbrotti ‘affettuosi’ ai giornalisti, “mi mancheranno le vostre ca**ate che a volte mi hanno fatto arrabbiare”, l’ormai ex presidente non dimentica di sfogliare con un po’ di emozione l’album dei ricordi: dagli inizi al fianco di Enzo Ferrari alle telefonate con Gianni Agnelli, “nel 2000 pianse quando Schumi vinse il suo primo Mondiale in Giappone”, senza dimenticare l’ex team principal e oggi presidente Fia, Jean Todt, e “un pilota straordinario che più di ogni altro ha fatto la storia di questa azienda con le sue vittorie, Michael Schumacher”.

Il neo presidente, invece, punta a motivare e rassicurare, spiegando un rinnovamento che deve essere percepito come una nuova opportunità per Ferrari e per Fiat Chrysler: parla alla sua squadra in Formula Uno, “credo nella gestione sportiva, ripeteremo successi”, agli uomini del suo nuovo management, “mi piacciono, sono buoni”, e anche la comunità finanziaria, “l’azienda sta bene, ha cassa e grandi piani”. Quanto al rapporto con Montezemolo, la sintesi migliore è nella premessa: “l’amicizia tra me e Luca continua, stamattina abbiamo anche fatto colazione insieme”. Nonostante qualche malumore Montezemolo non se ne va comunque a mani vuote. Ammonta a quasi 27 milioni di euro, infatti, la liquidazione che gli sarà corrisposta dalla Ferrari, comunica una nota della Fiat precisando che in linea con quanto previsto dalla politica sulle remunerazioni adottata dalla società, “l’avv. Montezemolo percepirà l’indennità di fine mandato attribuitagli sin dal 2003 e già descritta nella Relazione sulla Remunerazione pubblicata dalla società”.

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