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28 April 2024
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Svizzera

La mafia più attiva in Svizzera

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DSC_0001Le organizzazioni mafiose italiane svolgono anche un ruolo significativo nella criminalità di base

Nel suo rapporto annuale, che riguarda il 2012, l’Ufficio federale di polizia (fedpol) evidenzia anche quanto sia difficile svolgere inchieste in un ambiente caratterizzato dalla paura e dall’omertà. Il campo di attività criminose della mafia italiana in Svizzera è molto esteso e riguarda la cosiddetta “criminalità di base”. La fedpol fa in particolare riferimento allo spaccio di droga, al commercio di armi, alle rapine e a vari crimini violenti, che le organizzazioni mafiose italiane svolgono già da 20 anni e delle quali è la calabrese ’ndrangheta a costituire la minaccia più grande. A lungo le autorità non sono state in grado di stabilire un legame tra la mafia e queste attività. Il fenomeno è venuto alla luce grazie alla collaborazione con le autorità estere.

Per lottare con più incisività contro la criminalità, le autorità dispongono, da sei mesi, di un nuovo strumento: il servizio di protezione dei testimoni. Secondo Jean-Luc Vez, direttore del fedpol “nessuno è disposto a sporgere denuncia e anche infiltrare agenti è difficile”. Sono dunque importanti le informazioni che i colleghi esteri passano al fedpol, poiché il panorama mafioso va intensificandosi e questi casi sono il piatto forte di fedpol. La Svizzera viene invece utilizzata dalle mafie degli ex Paesi dell’Unione sovietica per il riciclaggio di denaro, mentre il mercato dell’eroina è dominato dai gruppi criminali d’origine albanese.

Altri settori importanti, dove la collaborazione internazionale è fondamentale, sono la lotta al terrorismo e la tratta di esseri umani. “Un livello di minaccia”, che secondo Vez, “è complessivamente invariato.” Per i gruppi che incitano alla jihad, la Svizzera rappresenta ancora “obiettivo d’attacco principale”. Grazie al monitoraggio di siti internet sono stati scoperti diversi casi. Un gruppo specializzato composto di tecnici informatici, linguisti e specialisti in movenze islamiche ha il compito si scoprire potenziali giovani disposti a trasformare le parole in attentati.

In materia di traffico di esseri umani la Svizzera è un ambito traguardo per queste attività allo scopo dello sfruttamento sessuale delle donne, perché presenta un elevato potenziale di guadagno, c’è un rischio abbastanza basso di persecuzione ed esistono condizioni liberali per la prostituzione. Le vittime, di etnia rom, da alcuni anni provengono principalmente dalla Romania, dall’Ungheria, dalla Bulgaria. Nel 2012 in Svizzera si sono registrate 5055 denunce per traffico di esseri umani, il 30% in più rispetto al 2011, e sono quasi raddoppiate rispetto al 2008. Fedpol riconduce l’aumento alla collaborazione con Europol e con le autorità rumene, ma anche alle condanne a vari anni di pena detentiva di alcuni criminali ungheresi che operavano nella città di Zurigo. Questi casi, al centro dell’attenzione mediatica, hanno costretto altri mandanti a ritirarsi dalla Svizzera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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