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28 March 2024
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Marco Zatterin e “il gigante del Nilo” all’Antikenmuseum di Basilea

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Un posto ideale per l’harem. Come Giovanni Battista Belzoni scoprí la tomba di Seti I

Il 16 marzo, Marco Zatterin, vicedirettore del quotidiano La Stampa, ha presentato il suo libro “Il Gigante del Nilo. Storia e avventure del Grande Belzoni” presso il prestigioso Antikenmuseum di Basilea, che attualmente ospita la mostra “Scanning Seti – La rinascita di una Tomba Faraonica” (aperta fino al prossimo 6 maggio) dedicata alla tomba del Faraone Seti I, scoperta appunto dall’italiano Giovanni Battista Belzoni.

La ricostruzione della camera funeraria del faraone Seti I è stata possibile proprio grazie al lavoro dell’esploratore Belzoni, il “gigante padovano” dalla vita avventurosa, cui Zatterin ha dedicato un’accurata biografia che bene evidenzia come Belzoni, a inizio ‘800, abbia inaugurato l’era delle grandi scoperte egizie, merito della sua tenacia e sconfinata curiosità.

L’evento è stato organizzato dal Consolato d’Italia, in collaborazione con la Società Dante Alighieri, reso possibile dall’immediato entusiasmo ad accogliere l’iniziativa da parte del Direttore dell’Antikenmuseum, il ticinese Andrea Bignasca.

La conferenza è stata aperta dal saluto del Console Michele Camerota e del Direttore Andrea Bignasca, mentre Marco Zatterin, con spunti di apprezzata simpatia, ha intrattenuto gli ospiti con passi e illustrazioni tratti dal suo libro che raccontano episodi singolari della vita del celebre pioniere.

Il Console Camerota dichiara che “è senza dubbio motivo di soddisfazione aver potuto proporre e realizzare un evento presso uno dei piú prestigiosi Musei di Basilea alla presenza di un rinomato professionista come Marco Zatterin, celebrando un grande italiano del passato come Belzoni, cui si riconosce di aver aperto un nuovo capitolo nella storia dell’archeologia”

In occasione dell’evento, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico, il Museo ha offerto l’accesso gratuito alla mostra e il Consolato un raffinato e sobrio aperitivo italiano…e un po’ svizzero.

Foto di Giovanni Alfieri

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