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26 April 2024
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STORIE di Gianni Farina

Un ammonimento per i futuri governanti

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Non precipitate l’Italia nella vergogna del disonore

Nel momento in cui scrivo ancora non è prevedibile e scontata la formazione del nuovo governo legata all’alleanza tra il M5S di Luigino Di Maio e la Lega, un tempo Nord, di Matteo Salvini.

Il tutto appare confuso e un po’ comico.

Interminabili riunioni comuni dei due gruppi di specialisti incaricati di elaborare un “Contratto tedesco” di legislatura per un nuovo cammino legislativo e di governo quinquennale.

C’è poco da discutere, per la verità.

I loro programmi, acclarati nel corso di una irresponsabile “campagna elettorale”, contengono tutto e il suo contrario.

Li riassumo per il lettore: abbasso l’Europa, con l’aggiunta dell’Euro; meno tasse per tutti, soprattutto, per i più ricchi.

Il reddito di cittadinanza, ovverosia: meglio i mille Euro oggi e per due o tre anni, che un lavoro domani.

La pensione subito, con l’eventuale impiccagione della becera Fornero, che, per la verità, qualche pecca l’ha pure compiuta.

In sintesi: la storiella del mulino bianco con l’emendamento della costituzione americana: l’uomo ( e pure le donne) ha diritto alla felicità.

Niente di preoccupante, se non si trattasse dei due miserabili politici  chiamati, dal consenso del popolo, a dirigere le sorti della repubblica.

Pierino saputello l’uno, agli ordini di Grillo e Casaleggio, reazionario l’altro, con idee sull’immigrazione che rasentano il razzismo e la xenofobia

E a tal proposito vorrei ricordare  a tutti e due le vicende delle migrazioni mondiali nel corso dei secoli perché ne facciano tesoro prima di precipitare l’Italia nella vergogna del disonore.

Ovunque nel mondo, più di 260 milioni di persone, all’incirca il 3,5% della popolazione mondiale, vivono in un paese ove non sono nati.

Trattasi di migranti, in situazione regolare o irregolare, che sono alla ricerca di una vita migliore, rifugiati che sono fuggiti dai loro paesi di origine a causa di persecuzioni politiche, religiose, etniche e razziali, di conflitti e catastrofi naturali o altri tragici avvenimenti che hanno messo in pericolo la loro vita.

Il loro numero è destinato ad aumentare a causa dell’instabilità sociale, economica, ambientale o politica associate al desiderio di nuove opportunità di realizzare le proprie aspettative in un mondo sempre più interdipendente.

Le migrazioni hanno da sempre fatto parte della storia delle civilizzazioni umane.

Purtroppo il regime internazionale che regola attualmente la circolazione delle persone tra i paesi d’origine, quelli di transito e destinazione finale, è insufficiente e spesso, umiliante e discriminatorio.

Vi è bisogno di una nuova volontà politica planetaria e un approccio fondato sui diritti inalienabili dell’uomo per rispondere ai tanti problemi giuridici, socio economici e politici che i migranti ed i rifugiati incontrano nella loro odissea.

Le Nazioni Unite hanno adottato, nel novembre del 2016, una dichiarazione solenne per attirare l’attenzione   sui problemi legati agli importanti movimenti di rifugiati e profughi in tante zone del mondo.

L’obiettivo da raggiungere, dopo un intenso lavoro consultivo durato oltre un anno, è la stesura di un “patto mondiale per delle migrazioni controllate e sicure e un altrettanto per i rifugiati dalle guerre e dalle persecuzioni  politiche, religiose e razziali da approvare entro la fine dell’anno in corso”.

L’Unione interparlamentare mondiale, di cui ho fatto parte sino al 16 marzo del 2018, occupandomi, in particolare, per il rispetto dei “diritti umani” in Medio Oriente, facendo riferimento alla “Dichiarazione per un impegno imperativo dei parlamenti in favore di migrazioni più giuste e più umane”, adottata all’Assemblea Generale del 2015, ha chiamato la politica ad assolvere al proprio dovere legislativo e di guida nel mondo del ventunesimo secolo.

I migranti e i rifugiati devono beneficiare degli stessi diritti dell’uomo come tutte le altre persone,  ed è compito dei governanti fare in modo di prendere tutte le misure affinché siano rispettati tali diritti.

Le donne e i bambini,  vittime di violenze e discriminazioni tra le popolazioni dei migranti e dei richiedenti d’asilo, abbisognano di una protezione speciale e di misure particolari in loro favore.

Il diritto d’asilo deve essere garantito in ogni circostanza.  Ogni paese ha quindi il dovere di adottare una politica inclusiva e umana sulle questioni riguardanti i migranti e i rifugiati. Per i futuri governanti l’ammonimento perché sia salvaguardato il buon nome dell’Italia nel mondo.

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