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16 May 2024
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Il fattore P

Adolescente: colui che sta crescendo

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Ben trovati cari lettori! Vorrei trattare un argomento che potrebbe stare a cuore a molti di Voi: si tratta dell’adolescenza. Come sono solita fare, parto dall’origine delle parole per capire meglio ciò che mi avventuro a trattare: dal latino, adolescente è colui che sta crescendo, che si sta nutrendo. L’adolescenza, non a caso, è quel periodo di transizione tra l’età infantile e quella adulta, ove ci si deve districare nella incertezza del non essere “né carne né pesce”. Già da ciò possiamo intuire il fardello che tale fase ha sulla immagine che abbiamo di noi stessi, ovverosia, mai come in questo momento la domanda chi sono io? fatica a trovare una risposta.

I cambiamenti mastodontici li abbiamo in primis sul piano fisico: l’adolescenza è annunciata dalla pubertà in cui il fisico inizia ad attrezzarsi di quegli strumenti che serviranno a procreare, dando vita a delle sproporzioni e a degli sfoghi ormonali non facili da accettare. Lo specchio pare rimandare ogni giorno una immagine differente, e stare in questa precarietà è qualcosa che scompensa il giovane. In più, per quanto il fisico sia pronto alla sessualità, molto spesso non c’è prontezza da un punto di vista psicologico: voglio dire, il ragazzo/a può iniziare ad avere delle risposte sessuali di eccitamento e attrazione che lo possono portare ad approcciarsi alla sessualità anche se ancora non ha piena comprensione dell’importanza di questa sfera, incappando magari in esperienze precoci che cerca goffamente di gestire, alle volte con amare delusioni.

Proseguendo, anche i riferimenti educativi cambiano. I genitori vengono infatti messi da parte poiché, solo sganciandosi da loro e rompendo il rapporto infantile di dipendenza, il giovane si può emancipare e divenire adulto. Di contro, si fa maggiore perno sulla rete sociale, dunque su amicizie in prima battuta ma anche mass media. L’amico in particolar modo, per comunanza di esperienze e vissuti, diventa l’ancora di salvezza, il solo che ci può capire, e spesso diviene così importante avere una compagnia che si è disposti a rinunciare alla propria morale per conformarsi al volere del gruppo. Eh sì, il gruppo di amicizie in questo momento fa davvero la differenza, influenzando fortemente il comportamento del giovane, tanto da poter prevedere la bontà della strada che egli prenderà in base alle caratteristiche dei suoi amici.

L’adolescente è infine colui che deve trovare la sua strada nella società cercando di capire cosa vorrà fare nel suo futuro (ho detto poco!). Ancora mi domando, in base anche alla mia personale esperienza, quanto sia giusto inserire proprio in questa fase critica di vita scelte importanti quali quelle lavorative e universitarie, anche se poi mi rispondo che solo da adolescenti ci si può permettere davvero il lusso di assumersi dei rischi e seguire le nostre più profonde attitudini.

Insomma lettori, l’adolescenza, fatta di conflitti, di errori e trasgressioni, ma anche di emozioni travolgenti condite da un po’ di leggerezza, è uno step di vita che sarebbe insano bypassare. Ecco dunque che quando ho davanti degli adolescenti o i loro genitori cerco quasi sempre di rasserenarli, normalizzando qualche “scivolone”, l’incertezza e le mille paure.

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