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27 April 2024
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Interviste Italiani in Svizzera

Italiani in Svizzera: Debora Cannizzaro

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Ci troviamo nel salone “Creazione Brunelli” dove, appena entrati, ci saluta per primo Otello, il simpatico cagnolino di Debora Brunelli-Cannizzaro che ci informa che ormai anche lui fa parte dello staff. Ecco cos’altro ci ha detto Debora…

Debora, raccontaci di te…

Mi chiamo Debora Brunelli-Cannizzaro, sono Calabrese e sono venuta in Svizzera quando avevo 6 anni, sono nata nel 1980. Ho frequentato le elementari alla Casa d’Italia, dopo ho fatto le medie alle scuole svizzere, ma con un anno di classe d’integrazione. I miei erano le tipiche persone che pensavano:  “stiamo qualche anno qua e poi ce ne andiamo di nuovo in Italia”. Non è stato così. Dopo le medie ho fatto il 10. anno scolastico. Ho sempre saputo che volevo fare l’estetista, quindi ho fatto l’apprendistato come estetista a Glattbrugg. Dopo l’apprendistato ho lavorato con dei parrucchieri.  Nell’aprile del 2009 ho poi aperto questo negozio, Creazione Brunelli. Ho due parrucchiere e una Naildesignerin. Sono sposata con un italiano, siciliano, anche lui qua da quando aveva 15 anni, lui è doppio cittadino.

Cosa offrite? In confronto ad altri saloni di bellezza i vostri prezzi sono più bassi…

Ci siamo adeguati alla zona. Abbiamo una clientela abbastanza fissa, quindi non abbiamo aumentato i prezzi di proposito. Ho clienti misti: italiani, spagnoli, inglesi, portoghesi, etc. Come parrucchieria offriamo il colore, colpi di sole, il taglio, offriamo tutto per bambini, donne e uomini tranne extensions. Io faccio anche il permanent make-up, la ceretta e trattamenti viso, facciamo quasi tutto. La mia specialità è Dr. Schrammek, è una cura di estratti di piante che penetra in profondità. Si tratta di uno scrap, ma non è un peeling normale che agisce solo sulla superficie. Prima si mettono  questi estratti di piante e poi dopo due giorni ci si spella. Dopo cinque giorni si fa il secondo trattamento.  Questo trattamento  serve a rimodellare la struttura della cute, come rughe e asperità. Facciamo anche le unghie, offriamo Lac sensation, una novità della marca Alessandro, uno smalto che tiene per due settimane, anche se si lavano piatti, se si pulisce o si lavora. Il colore rimane anche se ci passi sopra un solvente per le unghie senza acetone.

Vendete anche prodotti?

Sì, certamente, vendiamo anche dei prodotti. Vendiamo Mavala, Pupa e Dr. Schrammek, Alessandro e la linea per capelli. Diamo molto volentieri anche dei consigli sui prodotti.

I tuoi dipendenti sono italiani?

Sì tutte, ma non è fatto di proposito. Una è mia cugina, che fa la parrucchiera ed è in affitto da me; poi c’è mia sorella che è Naildesignerin e l’altra parrucchiera è una mia amica, anche in affitto, con cui ci conosciamo da tantissimo tempo e che ormai fa parte della famiglia. Oggigiorno penso che sia una cosa un po’ rara, ma andiamo tutti d’accordo, molta gente non ci crede, ma è la verità, anche perché sappiamo separare il privato dal lavoro.

Tu che sei estetista, quale pensi che sia il trend del momento?

Sicuramente ora che viene l’estate la ceretta. D’inverno, ogni settimana faccio 4 o 5 trattamenti di permanent make-up, anche perché dopo non ci si può esporre al sole per due settimane. Anche i trattamenti del Dr. Schrammek, dopo i quali non si può prendere il sole da due a quattro settimane, d’inverno vanno molto. Durante il periodo natalizio i clienti vogliono fare di tutto. Da me vanno moltissimo le ciglia e le sopracciglia, che sono il mio forte. Noi tutti facciamo il nostro hobby come mestiere.

Fate sempre degli aggiornamenti?

Sì, ma non perché dobbiamo; gli aggiornamenti non si devono fare per forza. Però tutte noi li facciamo per conto nostro. Io ne faccio 5 o 6 l’anno. È molto importante essere sempre informati. Prendiamo ad esempio il laser: io non lo faccio perché, secondo me, lo dovrebbe fare solo un medico e non un’estetista. Può succedere infatti che uno si bruci ed allora solo il medico sa come intervenire. Malgrado ciò, mi aggiorno, così se dei clienti me lo chiedono sono in grado di consigliare dove e a chi possono rivolgersi. Secondo me, è meglio dare un buon consiglio che rischiare di procurare delle bruciature o delle macchie.

Da italiana in Svizzera…

Io vengo dalla Calabria, precisamente dalla provincia di Cosenza. Ho frequentato prima le scuole italiane qui, poi quelle svizzere, anche per imparare meglio la lingua. È stato molto difficile perché ho dovuto imparare il tedesco, lo svizzero, il francese e l’inglese. Inoltre, io non sono molto brava nelle lingue, sono più brava in matematica. In ogni caso, penso ancora in italiano.

Che legame hai con l’Italia?

Mi piace andarci in vacanza, mi piace la moda e tante altre cose, ma non tornerei indietro. In Svizzera mi sento perfettamente integrata.

Ti senti svizzera?

Io non sono svizzera, ma credo che richiederò il passaporto svizzero. Mi sento svizzera, mi identifico molto con la Svizzera e con il modo di vivere in questo Paese. In Italia ci vado in ferie, ma non ci vivrei. Vedo come vive la mia famiglia e penso che non faccia per me.

I tuoi vivono ancora in Svizzera?

Sì, mio padre fa un mese qua e un mese là, e mia madre lo aspetta, ma di fatto vivono qua. Neanche mia madre tornerebbe in Italia per viverci.

Che differenza vedi tra gli italiani e gli svizzeri in questo Paese?

Ho tanti amici italiani e svizzeri, ma credo che gli italiani siano più svizzeri degli svizzeri  (ride). Sono ordinati, puntuali, quello che si dice sempre degli svizzeri, ma secondo me gli svizzeri sono più tranquilli, più calmi. Gli italiani, a mio avviso, sono più pignoli, normalmente si dice il contrario ma io la penso così. Lo noto anche dai clienti.

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