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8 May 2024
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Cronaca

PREMIO FONDAZIONE SCHILLER 2019

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Parlare di narrativa vuol dire, inevitabilmente, parlare di esperienze sulla condizione umana e di coloro che le traducono in emozioni per i lettori. È questa nostra attenzione che ci porta a segnalarvi il debutto, finalmente nella regione svizzera di cultura italiana, della consegna del premio Terra Nova, promosso dalla prestigiosa Fondazione Schiller e che proprio questo fine settimana sarà consegnato alla Casa della letteratura di Lugano (www.schillerstiftung.ch). La Fondazione Schiller nasce nel 1905 e si ispira alla personalità dello scrittore tedesco Friedrich Schiller, noto nella Confederazione anche per la sua biografia romanzata sulla vita dell’eroe nazionale svizzero Guglielmo Tell. La Fondazione conferma e tramanda i valori sociali che ispirarono Schiller e che liberamente riassumiamo come segue: è la coscienza delle nostre esperienze a farci riflettere sul destino ed aiutarci a convivere con le evoluzioni della vita. Ispirandosi a questa filosofia, il consiglio della Fondazione Schiller dal 2013 attribuisce il premio Terra Nova a produzioni letterarie di particolare interesse sociale. Tra i giudici di cultura italiana ricordiamo gli accademici Pietro De Marchi della Università di Zurigo e Niccolo’ Scaffai docente a Losanna, ed anche del poeta ticinese Yari Bernasconi. Nel 2019 il premio Terra Nova viene assegnato a quattro autori svizzeri, in rappresentanza delle varie sensibilità narrative nazionali. Diversi i temi, le origini e lo stile di ciascun autore: cosi’ come uniche sono anche le emozioni contenute nei loro scritti. Veniamo ai nomi dei premiati. Il riconoscimento per la produzione in lingua italiana è assegnato al ticinese Fabio Andina, già distintosi nel 2016 a Varese nella sezione giovani del Premio intitolato allo scrittore Piero Chiara, che ha sorpreso la giuria per il suo “La pozza del Felice”, storia di un montanaro e della sua vita incantata e solitaria. Per la lingua romancia, il riconoscimento è andato al già vincitore del Prix de la Sorge dell’ Università di Losanna, ovvero Romain Buffat, di cui la Fondazione Schiller premia un romanzo in cui le esperienze dei protagonisti si sovrappongo creando un inestricabile labirinto umano. Due invece le attribuzioni alle produzioni germanofone. La prima è per lo zurighese Matthias Amann, di formazione giuridica, che si è distinto per un libro di racconti sulle contraddizioni e le sotterranee problematiche della vita borghese. Altro premiato é Usama Al Shahmani di origini irachene, giunto in Svizzera nel 2002, interprete e mediatore culturale, di cui è stato apprezzato il racconto, in parte autobiografico, sulle esperienze legate all’integrazione di uno straniero nella nostra società.

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