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Diario dell’incontro del Comites di Zurigo con la comunità italiana locale

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Sabato pomeriggio, 30 gennaio 2015, alla Casa d’Italia di Zurigo si è tenuto l’incontro tra i membri del Comites di Zurigo e la collettività italiana.
È stato un incontro da una parte positivo, per il fatto che la comunità italiana ha risposto all’invito, dall’altro alquanto negativo, perché dai presenti in sala sono arrivate poche proposte interessanti ai membri del suddetto comitato, di cui fa parte anche il sottoscritto.
Mi sarei aspettato delle domande sui reali problemi attuali dell’emigrazione, come la tassa sulle prime case degli italiani all’estero, oppure sul nuovo canone della RAI inserito nella bolletta della luce dal prossimo luglio.
Si è parlato dei tagli ai contributi dei Corsi di lingua e cultura italiana che, negli ultimi anni, si sono ridotti al lumicino da parte dello Stato italiano. Ma questa è un annosa vicenda che purtroppo si protrae da due decenni e come insegnante dei suddetti Corsi la conosco benissimo.
Purtroppo non c’è la volontà politica di cambiare e riformare una normativa vecchia del 1971(quasi 50 anni), inerente le scuole italiane all’estero. Si va avanti mettendo ogni tanto una toppa. Ma a furia di infinite toppe si arriverà solo alla chiusura dei Corsi in questione.
Un vero peccato, perché è un investimento che ha portato e porterebbe un grande ritorno economico nelle casse dello Stato italiano.
Quando uno Stato e i governi sono miopi, come quello attuale dell’abusivo Signor Renzi, è inutile anche discuterne, e come afferma la saggezza di un vecchio proverbio :”A lavare la testa all’asino, si perde il tempo, l’acqua ed il sapone!”
Uno Stato che risparmia sulla scuola, è uno Stato senza prospettive future!
Quando chiesero a Churchill di tagliare i fondi alla cultura durante la guerra, lo statista inglese rispose: “Per cosa stiamo combattendo allora?” Certo, giusto, pensate, ma non possiamo aspettarci la tempra dello statista inglese dal parolaio fiorentino.
Continuando sugli interventi, ad un certo punto, essendo presente all’incontro anche l’On. Alessio Tacconi, ex eletto nel Movimento 5 Stelle, ora passato tra le file del PD, gli è stato chiesto dal Sig. Franco Giorno, di informarci sulle ultime novità della legge di stabilità 2016 per quanto riguarda gli italiani all’estero.
L’On. Tacconi è intervenuto sostenendo che bisogna considerare soddisfacente quello che è stato ottenuto, anche se si poteva fare di più.
Egli ha confermato che per quanto riguarda l’IMU i pensionati sono esentati dalla suddetta Tassa sulle prime case in Italia e inoltre si è riusciti a bloccare in parte i tagli previsti per i patronati da 48 milioni di euro a 15 milioni e che per quanto riguarda il canone RAI ha confermato che verrà inserito nella bolletta della luce e per noi all’estero ancora non si sa se riusciremmo ad avere delle riduzioni.
Dopo aver terminato l’intervento, il sottoscritto ha chiesto la parola dissentendo con quello riferito dall’On. Tacconi per quanto riguarda i grandi risultati ottenuti, in quanto sull’IMU non è stato fatto proprio niente per la collettività italiana all’estero. Infatti i pensionati già dalla legge di Stabilità 2015 erano stati esclusi dal pagamento della sopra citata tassa. Purtroppo per tutti gli altri residenti oltreconfine non resta che continuare a pagarla questa assurda e incostituzionale tassa.
Certo, se questi sono i risultati portati a casa dagli esponenti del PD eletti nella ripartizione Europa, siamo messi proprio male, On. Tacconi.
I 18 parlamentari della Circoscrizione estero, in particolar modo quelli del PD che fanno parte della maggioranza di governo, non hanno fatto niente di concreto per noi. Dovevano impegnarsi con più forza tutti e 18, affinché si potesse cambiare una normativa anticostituzionale che ha creato due categorie di italiani per chi vive oltreconfine.
A questo punto credo che sia inutile continuare ad avere la Circoscrizione estero se alla fine vengono eletti dei soggetti del genere, incapaci di difendere e portare avanti iniziative a favore degli italiani che vivono all’estero.
Non mi riferisco solo all’On. Tacconi che è l’ultimo arrivato in Parlamento e non gli si può attribuire tutte le colpe. Ha avuto solo la sfortuna di trovarsi all’incontro, invece sarebbe stato interessante se ci fossero stati i suoi navigati colleghi di partito, il Sen. Micheloni, l’On. Farina e soprattutto l’On. Garavini. Costoro da circa 10 anni si trovano nel Parlamento italiano a scaldare solo i banchi di Palazzo Madama o di Montecitorio, pensando solo ad essere inseriti di nuovo nella Lista dei candidati alle prossime elezioni, senza inimicarsi il premier Renzi.
Ritornando al Comites e al suo ruolo, devo convenire che in questi 6 mesi di mandato non è stato possibile unire le forze di tutti i membri per obiettivi comuni e a favore dell’emigrazione. Quando non si riesce a comprendere che essere eletti in un qualsiasi organismo si rappresenta tutta l’emigrazione, anche chi non ci ha votati, diventa difficile portare avanti un progetto.
Sto seriamente riflettendo se abbia senso rimanere all’interno del Comites di Zurigo, che non muove un passo se non va nella stessa direzione dei parlamentari eletti all’estero o del CGIE. Questi tre soggetti, secondo la mia modesta opinione, sono la rovina dell’emigrazione e hanno ucciso l’Associazionismo locale.
Infatti, 20-30 anni fa un presidente di una grande associazione aveva più potere consultivo con un console, un ambasciatore o addirittura con un parlamentare della regione di appartenenza.
Riflettete gente, riflettete e poi tutti insieme cambiamo la rotta delle politiche italiane all’estero, senza tener conto di ideologie ormai inesistenti.
Rimanendo fermi a destra e a sinistra non andremo da nessuna parte.
Insieme, invece, possiamo farcela!
Gerardo Petta – Lista AIS

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