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8 May 2024
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Italiani in Svizzera

Italiani in Svizzera: Massimiliano Fonzo

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“Trovarsi al posto giusto nel momento giusto, più il coraggio di fare qualcosa, ti porta molto avanti”

Raccontaci di te…

Mi chiamo Massimiliano Fonzo e sono nato a Napoli nel 1973. All’epoca era un quartiere molto tranquillo, per noi era molto bello stare là, giocare a pallone etc. Ho fatto anche le scuole a Napoli e il militare in diversi posti dell’italia. Per il lavoro era una lotta continua, mi davano assegni  scoperti, quindi nulli etc. Era troppo pesante per me lavorare così. E quindi me ne sono andato via, sono andato a Mallorca. Lì poi ho aperto uno studio di tatuaggi.

Quindi hai imparato là a fare i tatuaggi?

No, io ho fatto le scuole d’arte a Napoli. Anche in Italia ho già fatto tatuaggi. E poi invece ho avuto la possibilità di lavorare in uno studio a Mallorca. Sapevo usare le macchine, quindi il proprietario voleva vedere delle foto etc. Nel momento in cui ho fatto vedere le foto a quel signore lui mi ha chiesto: “Lo vuoi tatuare tu?”. Allora ho preso la macchinetta, l’ho tatuato e lui mi ha dato il 50% dell’incasso. La stessa sera mi ha chiesto di tornare a lavorare il giorno dopo. Vedendo però che io facevo più soldi di lui non ha voluto più continuare la collaborazione. Allora, insieme ad un amico, ho preso il negozio. Per fortuna, ero già abituato alla confusione delle grandi città come Napoli, perché a Mallorca c’è veramente sempre confusione. Ero andato per farmi una vacanza, e poi sono rimasto là per cinque anni. Ho tenuto il negozio per tre anni. Ho avuto un partner che era cresciuto in Svizzera, insieme a lui facevo public Relations nelle discoteche, lui poi, vedendo che facevo soldi a Mallorca, mi chiese di diventare suo socio e mettere su un negozio di tatuaggi, cosa che poi è avvenuta.

Come mai sei venuto in Svizzera?

Tramite questo mio amico. Siccome in inverno a Mallorca non lavoravamo molto, allora lui mi propose di venire in Svizzera per farmela vedere. Quindi sono venuto in Svizzera e la prima volta che sono uscito per andare a Zurigo, in una discoteca che si chiamava 61 (che ora è l’Aqua), ho conosciuto una ragazza che oggi è la mamma dei miei figli. Oggi sono separato, abbiamo la custodia dei figli al 50% e viviamo sempre come una famiglia.

Sei svizzero?

No, ancora no, ma penso che non mi darebbe fastidio diventare svizzero. Bisogna essere aperti. Nel cuore certamente sono sempre napoletano.

Hai avuto problemi d’integrazione?

Venendo da Mallorca, dove c’è gente di numerosissime nazionalità, in Svizzera non ho mai avuto problemi. La cosa speciale è come sono venuto in Svizzera. Avevo una Fiat Uno vecchissima, sono venuto da Mallorca e ho passato la dogana in Francia. Proprio alla dogana la Uno mi ha lasciato a piedi, quindi il doganiere la prima cosa che fece fu di ricaricarmi la batteria, in modo da poter passare la dogana. Poi ho fatto i miei primi passi in Svizzera e ho visto tutti questi paesini immersi nel verde, tutto era piccolo, io ero abituato ai paesi con gli attaccapanni tra un muro e l’altro, tra una casa e l’altra. La cosa strana per me era che la gente era molto più appartata. Comunque, ho capito molto velocemente come si viveva in questo Paese. Quello che mi mancava era la spontaneità delle persone; in privato, prima di vedere una persona si doveva fissare un appuntamento una settimana prima. Io pensavo sempre: scusa, e se io fra una settimana non ti voglio vedere?

Sul tuo studio cosa ci racconti, cosa offri?

Io sono un artista, il mio studio sono io. Ci sono stati anche dei cambiamenti, perché ora faccio anche fotografie, sono molto artistiche, non sono foto da studio. Faccio solamente quello che mi piace. Poi certamente faccio i tatuaggi, sono molto preciso e uso prodotti di alta qualità. Sono molto professionale, faccio tatuaggi da molti anni, ho ancora questa passione e mi prendo la mia responsabilità. Penso sempre che la gente mi affida la loro pelle e io ci faccio una opera d’arte sopra. Questa è la mia serietà. Sono stufo dei tatuaggi che seguono la moda; ad esempio, quando ho cominciato, andavano di moda i tribal, specialmente sul fondo schiena della donna, menomale che ora non si fanno quasi più. Secondo me, un tatuaggio non deve avere niente a che fare con la moda. Pensa un po’, se tu hai una bici e cadi, ogni volta poi quando ti guardi la cicatrice, ti ricordi della caduta sulla bicicletta. Il tatuaggio è la stessa cosa, è una cicatrice che ti stai facendo tu, quindi deve essere una cosa che ti deve rendere felice ogni volta che lo guardi. Quando vedo che la gente si decide in 10 minuti per un tatuaggio, cerco sempre di dare consigli per farne uno bello, ma se la persona ha deciso e vuole fare ciò che gli piace, glielo faccio. Anche perché ognuno poi ha i suoi gusti. Io non mi posso permettere di inserire i miei gusti sul tuo corpo. È solo il cliente a decidere.

Offri pure il laser per poi cancellare di nuovo il tatuaggio?

Sì, da tre anni lo offro pure io. Bisogna essere sicuri di volerlo fare, perchè c’è bisdogno di molta pazienza e non è lo stesso come fare i tatuaggi.

E i prezzi?

La gente mi dice sempre, “UUAA sauutüür”, ma io penso che sono di livello medio-alto. Dico sempre che ci sono due modi di lavorare, se tu vieni e mi dai un budget, io con quel prezzo cerco di fare del mio meglio lasciando via magari i dettagli. Poi ci sono quelli che mi dicono “voglio la perfezione e non mi interessa quanto costa”. Con ogni dettaglio al posto giusto, viene fuori veramente un’opera d’arte. Secondo me, posta la questione in questi termini, non c’è mercato, se parti con la domanda del prezzo, da me parti già male. Devi essere interessato a me e al tuo tatuaggio, non al prezzo, perché alla fin fine un tatuaggio te lo può fare chiunque, prendi un po’ di colore e un calco, tiri le linee ed è già fatto. Ma un progetto in un certo modo non tutti possono e sanno farlo.

I tuoi clienti sono italiani, svizzeri o misti?

Molto misti. Gli italiani sono quelli un po’ più speciali, sono un po’ più furbi. Lo svizzero è quello che vuole una cosa, la paga ma vuole pure il risultato. L’Italiano invece vuole discutere sul prezzo, ma da me ormai lo sanno che non funziona.

Ci vuoi dire altro?

Ora sto per aprire uno studio nuovo a Zurigo, si chiamerà Caeles, insieme ad un amico. Sarà una cosa nuova tipo beauty-salon, dove offriremo le cabine in cui ti spruzzano per abbronzarti, avremo i massaggi, tutto ciò che riguarda la cosmetica, in più il laser per cancellare i tatuaggi e anche il laser per eliminare i peli. Sarà vicino a Kreuzplatz, una zona molto centrale. Apriremo verso la fine d’aprile oppure a metà maggio 2012.

S.S.

Tattoo Max

Zürichstr. 30, 8600 Dübendorf

www.tattoomax.ch

Tel. 076 543 42 94

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